Ivan
Kragoff si è sempre ritenuto un incompreso: dalla sua famiglia, dalla società,
dalla comunità scientifica, dal suo governo. Per questo cercò di dimostrare di
essere un uomo superiore, nei confronti di chiunque altro.
Quando
sui giornali della sua nazione e sui siti internet si cominciò a parlare di
questi Fantastici Quattro, denigrandoli e bollandoli come espressione
dell’imperialismo americano, Kragoff capì che se si fosse dimostrato a loro
superiore non sarebbe stato più un incompreso.
Anzi,
li avrebbe umiliati poiché se pure aveva considerazione e stima per il collega
scienziato Reed Richards, gli altri componenti del gruppo erano da lui visti
solo come scimmie ignoranti. E quindi scimmie sarebbero stati i suoi alleati.
Tuttavia
quella superiorità proclamata non si sarebbe mai concretizzata. E ogni speranza
di raggiungerla, sembrò compromessa quando a seguito di una infruttuosa
alleanza con gli U-Foes, la mente di Kragoff regredì a livello infantile, con
nessuna apparente speranza di cura.
Ma
Monica Rappaccini e la sua A.I.D.[1] hanno
fatto del loro meglio per ridare a Kragoff i suoi sogni di superiorità: alcune
parti del suo cervello, però, irrimediabilmente danneggiate, sono state
sostituite con minuscoli impianti cibernetici. Minuscoli, ma più che sufficienti
per Ultron, dal momento che provenivano dal uno dei suoi corpi distrutti, un
fatto ignoto alla Dottoressa Rappaccini… o forse no.
Quando
Kragoff, dopo aver abbandonato l’A.I.D., tornò nella madrepatria con nuove
scimmie potenziate dall’organizzazione terrorista, ridiventò quello che era
stato un tempo: un cercatore di conoscenza. Ma esplorare dimensioni sconosciute
lo portò a contatto con la coscienza del robot assassino, qui dispersa dopo un
insolito scontro con Deadpool[2] ed
essa ebbe buon gioco a sopraffare quella dello Spirito Rosso.
Ora
Ultron controlla la mente di Kragoff e distruzione presto cadrà sull’intero
mondo.
LE CINQUE GIORNATE - CAPITOLO 4
AGE OF
RUSSIA (ВОЗРАСТ РОССИИ)
di FABIO VOLINO con l’assistenza di CARLO MONNI
Editor: GIUSEPPE FELICI
TERZA
GIORNATA
1.
Komarov.
Oblast di Volgograd, Distretto Federale Meridionale, Federazione Russa. Le
truppe speciali del Ministero dell’Interno, fiancheggiate da un reparto dell’esercito
hanno messo un cordone ai confini della città e allontanato i giornalisti.
Il
tentativo di evacuare l’intera popolazione si è infranto di fronte al netto
rifiuto di tutti i soggetti coinvolti e qualsiasi tentativo di utilizzo della
forza è stato immediatamente stroncato dall’apparizione dell’esercito di Superscimmie
al servizio di Ivan Kragoff.
I giornalisti sono lontani, ma le telecamere e
i satelliti spia continuano a riprendere: se i soldati spareranno per primi, il
mondo intero lo saprà immediatamente e dal Ministero dell’Interno così dal
F.S.B. [3] è
arrivato l’ordine di non agire se non attaccati.
Il
problema e la sua soluzione sono passati alla Guardia d’Inverno, ma nell’attesa
del suo arrivo, la tensione sta aumentando e con essa il rischio che accada
qualcosa.
Il
che è proprio ciò che Ultron, nei panni di Ivan Kragoff, sta aspettando.
Roma. Una caserma dismessa nei pressi
del Ministero dell’Interno. Quartier generale di Squadra Italia Quadro
della situazione. Quattro eroi sono delusi e un paio di loro anche lievemente
feriti, una quinta persona è invece veramente… infuocata!
-Cosa significa che dobbiamo
lasciar perdere?- sbraita Sun -Quella copia mal riuscita di Thor ci dà una
lezione e noi non dobbiamo reagire?-
-Sì, è proprio così.-
A
parlare è stato Goffredo Vitale e, per quanto adesso possa sembrare paradossale
dirlo, è l’unico che creda davvero nel progetto Squadra Italia, anche se lui
avrebbe scelto un altro nome. Ha accettato di buon grado lo spostamento della
squadra da Bologna a Roma e sta valutando l’ingresso di un altro potenziale candidato.
-Per un semplice motivo: non
sappiamo dove si trovi. Cercarlo ora sarebbe solo uno spreco di risorse, tempo…
e soldi, e sono soprattutto questi che mancano.- aggiunge.
-Ascolta…- replica Sonia
Elios -… magari a quegli altri quattro interesserà solo avere il loro bello
stipendio a fine mese e pagare il mutuo, ma io ho vissuto di fianco a veri
eroi. E uno di loro mi ha insegnato ad essere paziente, solo che ora non ci
riesco! Te lo chiedo un’ultima volta: mi aiuterete a trovare quel… tizio?-
Le
sovviene ora che non sa nemmeno come si chiami.
-No.- è la secca risposta di
Vitale.
-Allora rassegno le mie
dimissioni.-
-Non è una decisione
saggia.-
-Forse tu avrai il diritto
di giudicarmi, ma del tuo giudizio non mi importa nulla! Sono fuori da questa squadra,
ecco la mia tessera: avrai la mia lettera di dimissioni a breve. Continuerò la
mia caccia da sola.
-Sei proprio sicura di non
avere rimpianti?-
-Nessuno. E poi… sono mesi
che sono in questo gruppo e non ho ancora una mail personale, assurdo!-
Mosca,
Cremlino. Nella sala adibita alle
riunioni del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Federazione Russa siedono
otto uomini dalle facce cupe: Il Presidente della Federazione, il Primo
Ministro, il Segretario del Consiglio, il Ministro dell’Interno, quello della
Difesa e i Direttori dei tre servizi di intelligence della nazione: F.S.B.,
S.V.R.[4]
e G.R.U.[5]
Il Presidente, come suo solito, è
una maschera di impenetrabilità e parla con voce secca e decisa:
-Generale
Menikov, ci dica le ultime novità sulla crisi di Komarov.-
Vladimir Maksimovitch Menikov,
Direttore del F.S.B., è consapevole di non essere molto amato tra le persone
intorno a quel tavolo. I suoi colleghi
degli altri servizi lo considerano un parvenu, un raccomandato, uno che non
merita il posto che ha. Alcuni di loro erano amici del suo predecessore Alexei
Mikhailovitch Vazhin e hanno mal digerito la sua destituzione e la successiva
accusa di tradimento nei suoi confronti e non avranno esitazioni ad
approfittare di un suo errore. Non deve dar loro quest’opportunità.
-Ho
inviato la Guardia d’Inverno sul posto.- dice infine -Sono certo che
risolveranno la crisi in poche ore.-
-Me
lo auguro.- è la replica del Presidente -Non permetterò a nessuno, superumano o
meno che sia, di dettar legge in Russia, sia chiaro.-
Menikov non potrebbe essere più
d’accordo.
2.
Mosca, Palazzo della Lubyanka, Sede del F.S.B. Alexei
Mikhailovitch Vazhin siede sulla sua branda e riflette. Finora, a parte il suo
carceriere Leo e le scarse visite di Menikov, non ha ancora incontrato nessuno
e non ha notizie dal mondo esterno. È abbastanza sicuro che il Maggiore Debra
Levin, la sua fedelissima aiutante non si è rassegnata alla situazione e sta
meditando qualcosa, forse addirittura un tentativo di farlo evadere e non è da
escludere che Menikov aspetti proprio questo per prendere in trappola anche lei.[6]
Vazhin non sa cosa augurarsi. In un
processo pubblico avrebbe l’opportunità di far valere le sue ragioni e
dimostrare la sua innocenza, ma dubita che il suo avversario voglia
concedergliela, si è dimostrato sin troppo furbo finora. Forse ha progettato di
eliminarlo discretamente, magari usando a pretesto un suo tentativo di fuga.
-Non
funzionerà.- dice rivolto a se stesso -Non sono ancora privo di risorse.-
Ma basteranno? Vorrebbe poterne
essere sicuro.
Komarov. È
ormai tardo pomeriggio quando arriva
Gli anni passati in animazione sospesa non hanno
atrofizzato la sua abilità di pilota, pensa con malcelata soddisfazione.
-Venite.- dice ai suoi
compagni aprendo il portello di uscita.
Menikov si è raccomandato di andare prima dai giornalisti
e rassicurare i cittadini frementi davanti al televisore, ma il Guardiano Rosso
è preoccupato per la sicurezza della popolazione di Komarov e non esegue
l’ordine. Gli altri non osano contraddirlo.
Finora
A
dar loro man forte c’è anche Daria Bulova e la sua Squadra Beta: a parte lei,
nessuno ha ancora esperienza sul campo, almeno nel gioco di squadra, ma non è
che tutti questo particolare debbano proprio saperlo.
Kragoff
è lì, sembra che non aspettasse altro che il loro arrivo, ma le sue braccia
incrociate al petto sembrano voler dimostrare come questa situazione per lui
non sia nulla di eccezionale.
Alexi
Alanovitch Shostakov gli si avvicina e comincia a dire:.
-Ivan Kragoff, sono il
Guardiano…-
Di
solito a questo punto, in una storia che si rispetti, c’è la solita incomprensione
che porta al conflitto. Ma stavolta accade qualcosa di diverso, qualcosa che
sorprende Shostakov. Kragoff gli tende la mano affermando:
-Sono orgoglioso di poter
conoscere un vero eroe del popolo.-
Londra, capitale del Regno Unito di Gran
Bretagna e Irlanda del Nord. L’uomo attende. Nella sua mente solo vaghi
ricordi di ciò che era prima, prima di… non lo sa e non gli importa. Ha il
potere di realizzare i suoi sogni e lo farà. Cercheranno di fermarlo, ne è ben
conscio, ma non gli importa, lui ha il Potere.
Si volge verso l’uomo in costume rosso e blu accucciato
ai suoi piedi e li dice:
-Tranquillo, mio cagnolino,
presto ti potrai scatenare.-
Nei suoi occhi il lampo della follia.
3.
Komarov.
Il Guardiano Rosso rimane spiazzato dalla mossa di Kragoff,
ma non ha molte alternative di fronte a sé. Anche se lontane, le telecamere stanno
riprendendo la scena ed anche se per qualche assurdo motivo Menikov stesse
oscurando le trasmissioni, lui può vedere i civili riprendere il tutto coi loro
telefonini. E, da quanto gli è stato detto, oggi bastano un clic e pochi
secondi a rovinare la reputazione di un uomo e della sua squadra, nonché di una
intera nazione. Farà fatica ad abituarsi a questa tecnologia moderna.
Con
un sospiro di rassegnazione Alexi Shostakov tende la sua mano e stringe quella
di Kragoff.
-Seguitemi, vi prego.- dice
quest’ultimo -Solo gli eroi della Guardia d’Inverno, però. Sono certo che mi
capirete quando dico che la presenza di un reparto dell’esercito in una piccola
città potrebbe causare disagio.-
Ben
giocata anche questa, Kragoff, pensa Shostakov, che poi guarda le Superscimmie.
Sono tante, quasi venti, e nessuno riesce ad immaginare i loro poteri. E anche se
lui si impuntasse… ci sono sempre quei civili, quel clic, quei pochi secondi, quella
reputazione. Odio la tecnologia pensa, almeno quella che non ha a che fare con
qualcosa che vola.
Si
rivolge al comandante del reparto:
-Vi chiedo di restare
indietro almeno per ora.-
-Lei non può darmi ordini.-
replica l’ufficiale in comando.
-Posso, invece.- replica,
quieto, il Guardiano Rosso -Questa è una questione di sicurezza interna e il
mandato conferitomi dal Generale Vladimir Maksimovitch Menikov, Direttore del
F.S.B. e suo superiore gerarchico, me ne dà l’autorità, quindi le ripeto di
attendere.-
-Lo farò ma non mi piace.-
-Non deve piacerle, non
piace nemmeno a me, ma siamo qui per fare quello che dobbiamo, non quello che
ci piace.-
Canale
della Manica, tra
Troverà
le Pietre, Loki gli ridarà la sua umanità e lui vivrà felice insieme alla sua
famiglia. Dopo tante battaglie, pensa di meritarsi questo premio, questo riposo
dell’eroe. Anche se, forse, fidarsi del dio dell’Inganno può non essere una
mossa saggia.
Giunge
infine quasi a destinazione. La voce di Loki richiama la sua attenzione:
-Eccoci arrivati, Perun.
Sotto di te c’è Londra, troverai la seconda Pietra nella zona nota come
Piccadilly Circus, si trova nel retro di un negozio di articoli spo…-
Improvvisamente
la voce del fratello di Thor si blocca, come preda di un incantesimo.
-Qualcosa che non va?- chiede
Perun.
Il dio dell’Inganno scuote le mani come chi cerca di
liberarsi da una mosca fastidiosa, poi, finalmente, risponde.
-Ogni città ha una sua
carica magica.- spiega Loki -Mistiche linee invisibili che percorrono il mondo
intero. Londra è una delle città più potenti in tal senso, è il luogo delle più
grandi leggende medioevali tipo?, eppure… quella carica, la avverto come
centuplicata.
-Vuol dire che c’è un
pericolo in atto?-
-O qualcuno sta giocando con
forze che non è in grado di comprendere. Non penso che la tua ricerca sarà
facile.-
-Potevamo aspettarci
qualcosa di diverso?-
Loki non risponde.
Una struttura segreta da qualche parte nel
continente americano. La donna dai lunghi capelli neri e profondi occhi
azzurri indossa una specie di tunica nera lunga sino ai piedi con bordi dorati e
spacchi laterali. Il suo nome è Monica Rappaccini è ed è una biologa ed una
biochimica di fama il cui talento rivaleggia con quello di gente del calibro di
Henry Pym e Henry McCoy. C’è, però, una differenza sostanziale tra lei e loro:
la Dottoressa Rappaccini ha deciso di usare quel talento per il Male. Dapprima
si è unita all’A.I.M. e quando ha visto frustrati i suoi sforzi di assumerne la
leadership, ha fondato una sua organizzazione che persegue obiettivi più
radicali. L’ha battezzata Avanzate Idee di Distruzione, un nome che è tutto un
programma.
Da un po’ sta monitorando la situazione di Komarov grazie
ad un sofisticato sistema di comunicazioni satellitari progettato dai suoi
migliori ingegneri e messo in orbita segretamente. Sul suo volto un sorriso di
maligna soddisfazione mentre mormora.
-L’esperimento è riuscito
perfettamente.-
4.
Da
qualche parte in Cina. Vanguard scatena tutta la sua rabbia
colpendo con le sue staffe qualsiasi cosa gli si pari contro. Rami di alberi,
rocce, muri di mattoni, il tutto in una zona ancora deserta.
Non
vede nulla davanti a sé se non una coltre rossa, emblema della sua ira. Questo
fino a quando qualcuno lo blocca compiendo il più semplice dei gesti,
afferrarlo per una mano.
Si
tratta di Emil Blonsky, meglio noto come Abominio, ancora nella sua forma
umana.
-Ascolta…- gli dice -… so
che sei arrabbiato e hai tutte le ragioni per esserlo. Però ora io ti dovrò
dire e far accettare la cosa più spiacevole, che i tuoi altri compagni non
avranno mai il coraggio di dirti. Te lo posso dire io perché tu ancora mi odi
per quello che ti ho fatto… dai a me la colpa per il fatto di non stare più
insieme a Nadia… ti posso anche capire.-
- Lasciami stare, Blonsky!- gli
intima Nikolai Krylenko.
-Non troveremo mai più tua
sorella! E sai perché? Sì, lo sai già. Quelle persone che ci hanno attaccato
erano molto ben addestrate, di sicuro hanno ricevuto un addestramento militare.
Sono al servizio del Ministero per la Sicurezza dello Stato[8]
oppure dell’esercito, o molto più probabilmente di un reparto deviato dell’uno
o dell’altro. Non abbiamo dunque alcuna speranza di trovare la loro base, moriremmo
di vecchiaia prima di aver cercato per tutta la dannata Cina!-
Improvviso,
arriva un flash di memoria per Blonsky. Anzi, è un insieme dei ricordi riemersi
finora: una madre e un bambino uccisi da un uomo orientale, i suoi tratti
somatici sembrano proprio cinesi; quello stesso uomo poi lo tortura. Infine
arriva un ultimo flash: l’uomo prende una pistola, la punta contro Blonsky e si
prepara a sparare.
Emil
abbandona la presa su Vanguard e si porta le mani alla testa, recuperando in
breve la calma, ma quanto accaduto non è passato inosservato.
-Ti stai comportando in modo
strano da un po’ di tempo.- gli fa notare Nikolai -Ci stai nascondendo
qualcosa?-
-È la mia mente che nasconde
qualcosa a me.- è la risposta dell’uomo.
Subito
dopo arrivano Ursa Major e Tigre Siberiana. Tengono le distanze dai loro
compagni non solo fisicamente, ma anche caratterialmente: dentro di loro si
vedono ancora per quello che appaiono all’esterno, delle bestie, incapaci di
avere un reale contatto umano.
-Blonsky mi ha detto che non
ritroveremo mai più Laynia.- dice Vanguard -Né sapremo per quale motivo è stata
catturata.-
Mikhail
Ursus sta per annuire quando qualcuno risponde ai dubbi di tutti.
-No, non è proprio così.-
I
quattro si voltano, stupiti del fatto che un piccolo gruppo di tre persone si
sia potuto avvicinare senza che loro se ne accorgessero. Uno indossa un costume
rosso con sopra ricamata una stella dorata, il secondo ha un semplice camice da
scienziato, il terzo (quello che emana più autorità e di sicuro è il loro
leader) indossa un costume viola con quattro stelle argentate disposte in
ordine apparentemente casuale. Vanguard e Ursa Major lo conoscono, lo hanno
incontrato durante un insolito torneo qualche anno fa.
È
quest’ultimo a continuare il discorso:
-Lasciate che vi presenti i
miei alleati, forse avrete sentito parlare di loro nei notiziari: l’illustre
dottor Chang Fan, alias Sisma, e lo Spirito del Pop…-
Vanguard
lo afferra per il costume:-Non ho tempo per le presentazioni, Uomo Collettivo!
Cosa stavi dicendo prima?-
-Sappiamo dove si trova
Stella Nera.- risponde l’eroe cinese -E anche il motivo per cui è stata
catturata. Potenzialmente è la più grande minaccia per il nostro paese, ma
anche l’unico modo per liberarci dal flagello noto come China Force. Una Forza
che può essere abbattuta solo dalla Resistenza!-
Mosca, Palazzo della Lubyanka. Il
Generale Vladimir Maksimovitch Menikov siede nel suo ufficio e riflette sugli
ultimi eventi e quasi non si accorge che, dopo aver bussato, è appena entrato
Dimitri Bukharin.
-Posso parlarti, Compagno
Generale?- gli chiede quest’ultimo.
-Cosa?- Menikov sembra
svegliarsi da un sogno ad occhi aperti –Ma certo, Dimitri Nikolaievitch, ci
sono novità?-
-In effetti sì: pare che a
Komarov la Guardia d’Inverno stia negoziando una specie di tregua con Kragoff.-
-Non mi interessano le
tregue. Se la Guardia riesce a convincere lo Spirito Rosso ad arrendersi, bene,
altrimenti lo devono catturare in ogni modo.-
-Devo mandare ai reparti
Spetsnaz[9]
l’ordine di intervento immediato?-
-No. Il Consiglio per la
Sicurezza Nazionale mi ha dato 24 ore di tempo per risolvere la crisi e ne
rimangono ancora abbastanza perché la Guardia d’Inverno faccia il suo dovere.
Del resto che problema può rappresentare un vecchio con delle scimmie?-
Dimitri si augura che Menikov non si sbagli.
Komarov. Il
Guardiano Rosso lascia il presidio militare e torna verso il resto del gruppo
rivolgendosi a Ivan Kragoff:
-Siamo pronti.-
Un lieve sorriso aleggia sul volto dell’uomo davanti a
lui mentre replica:
-Molto bene. Come ho detto,
prima, se volete seguirmi…-
I
sette componenti del gruppo entrano nella città, dirigendosi verso un’ampia
struttura indicata da Kragoff, il luogo dove quasi certamente lui dispensa la
sua “conoscenza” agli abitanti di Komarov. Dentro l’edificio sembra stranamente
più piccolo: ci sono alcune porte, chiuse, e una sala con un solo posto a
sedere. Kragoff prende posizione e si rivolge loro:
-Bene, e ora che siamo tutti
qui riuniti… lasciate che vi racconti del mio piano per salvare la Russia.-
5.
Minsk, capitale della
Bielorussa. Il luogo è la sede del Kamitet
Dziaržaǔnaj Biaspieki. ovvero il Comitato per la Sicurezza dello Stato, il servizio segreto
di questa repubblica ex sovietica, la cui sigla in lingua russa ha un suono
sinistro: KGB.
Nell’ufficio
del suo Direttore entra un uomo in divisa da
colonnello
-Si
rilassi, Aliaksiej Aliaksiejvich, ho una missione per lei. Comanderà la
missione di collegamento con i servizi segreti russi.-
Il Colonnello Aliaksiej Aliaksiejvich
Ramanchuk annuisce.
-Suppongo
non sia tutto qui, Compagno Generale.- dice infine.
-Esattamente.-
risponde l’altro -Voglio che scopra tutto quello che può sul nuovo direttore
del F.S.B. Vladimir Maksimovitch Menikov e me lo riferisca.-
Il Colonnello Ramanchuk fa un
leggero sorriso.
-Conti
su di me, Compagno Generale.- risponde.
Komarov. Non
ci sono posti a sedere nella stanza, a parte quello occupato da Kragoff. Il
Guardiano Rosso allora decide di sedersi a terra, le gambe incrociate, come a
voler dare allo scienziato una illusione di superiorità.
-Salvare la Russia. Ripete.
-Tu sei un patriota.-
dichiara Kragoff -Hai visto come negli ultimi mesi il nostro paese si è
risollevato dalla crisi, ma ci sono ancora grandi problemi davanti a noi: sai
bene che un conflitto con l’Ucraina sarà inevitabile. Però guarda quale utopia
ho costruito qui, con le mie sole mani: ho annullato il potere del denaro. La
gente è libera di compiere le proprie scelte senza doverne rendere conto a
nessuno. Qui tutti sono pienamente autosufficienti e, per realizzare questa
utopia, non ho fatto altro che sfruttare le risorse naturali di questo posto.
Ora prova a immaginare un tale modello di paradiso scientifico, applicato
all’intera nazione.-
-Kragoff, non sei un
ingenuo.- replica, secco, Shostakov -Sai che il potere del denaro è
strettamente legato a quello politico: pensi davvero che l’establishment
rinuncerà ai profitti che potrà ricavare da una guerra?-
Katrina
Bulikova osserva con curiosità Shostakov: pensa davvero quello che ha appena
detto o sta solo facendo finta di assecondare il discorso di Kragoff?
-Ed è qui che intervenite
voi, tutti voi!- esclama lo scienziato -Il popolo vi ama, avete ottenuto in due
mesi una reputazione che nemmeno una star televisiva americana è in grado di
raggiungere. Non siete solo eroi, siete emblemi, esempi, modelli da imitare e seguire.
Se voi supportaste il mio progetto di utopia, nessuno oserebbe contrastarvi.-
Katrina
non riesce a trattenersi:
-Quello che proponi è un
colpo di…-
Il
Guardiano Rosso alza una mano e la interrompe:
-Kragoff, te lo devo dire:
non hai mai dimostrato grande amore per il tuo paese fino ad ora-
-Le persone cambiano. Sei
cambiato anche tu, Guardiano Rosso, si dice che tu sia un angelo venuto a riportare
l’ordine nel nostro paese.-
-Davvero?-
Shostakov
osserva Kragoff, osserva le sue Superscimmie, poi si volta un istante e infine…
emette una sonora risata. Tutti i presenti, con una sola eccezione rimangono
interdetti.
Terminato
di ridere, Il Guardiano Rosso torna a rivolgersi allo Spirito Rosso, ma il suo
tono è ora più severo:
-Sai, Kragoff, te la stavi giocando
bene… ma quel paragone con un angelo ha rovinato tutto. Mi sembra superfluo
dire che non ho creduto a una sola parola di quello che hai detto… la verità è
che dovevo solo guadagnare tempo, tempo perché Vostok concludesse la sua
ricerca.-
Kragoff
non appare sorpreso, ma interessato e si alza, seguito a sua volta da
Shostakov.
-Sai qual è il problema della
tua piccola utopia?- continua l’eroe -Che non c’è alcuna forma di
contestazione. Nessuna. Sono tutti felici, pronti a proclamarti il loro
salvatore… ma c’è sempre l’elemento di contestazione, sempre. Quando non ho
visto nulla di tutto questo, sono nati i miei primi sospetti. Che sono
diventati delle certezze quando sono entrato in questa città e ho visto i suoi
abitanti: movimenti artefatti, facce non in grado di esprimere un vero
sentimento, mi sono sembrati degli automi. E il nostro caro Vostok, qui
presente, è uno che bada solo ai fatti.-
L’eroe
si rivolge al suo compagno di squadra mentre Kragoff rimane sempre in attesa.
-Venendo qui,
ho raccolto un campione di tessuto da due abitanti della città e il risultato è
che non sono tessuti organici, ma artificiali. Anche l’analisi delle mie
strumentazioni conferma tutto questo: a parte noi, le scimmie e Kragoff in
questa città non c’è alcuna forma di vita.- afferma Vostok.
-I vostri strumenti hanno
fallito.- dice infine Kragoff
-Sono estremamente precisi invece.-controbatte
Vostok.
-No, volevo dire che hanno
perfettamente ragione sugli abitanti di questa città. Un tempo c’erano, oggi
non esistono più.-
-E dove sono?- chiede
l’ingenuo Airstrike.
-Vedi, Airstrike…- interviene
il Guardiano Rosso -Le scimmie sono carnivore.-
-Stai dicendo che…che…?-
Prima che Alexi possa rispondere, Ivan Kragoff parla
ancora:
-I vostri strumenti si
sbagliano su una cosa sola: io non sono del tutto umano.-
Improvvisamente uno strano lampo rosso compare
negli occhi di Kragoff e le sue scimmie attaccano in massa gli eroi.
-Voi non siete la stessa Guardia
d’Inverno che ho affrontato poco tempo fa, ma non ha importanza. Mi farò strada
coi vostri cadaveri fino al Cremlino, dove…-
Il
Guardiano Rosso si lancia contro di lui, ma sulla sua strada si para una
superscimmia: sembra il capobranco, la sua pelle è dorata, inoltre appare essere
la più feroce.
Sicuramente
è colpa degli uomini se queste scimmie sono diventate quelle che sono, ma ora
Shostakov ha una sola cosa in mente.
-Uccidetele, tutte poi
prendete Kragoff!-
-Ancora non l’hai capito?-
lo irride il suo avversario -Io non sono Kragoff!-
Cina.
-Dici davvero?- si fa avanti
Ursa Major -Sai dove si trova Stella Nera? Sai chi c’è dietro il suo
rapimento?-.
-Si chiama Zhu Yizhi, Generale
dell’Esercito Popolare di Liberazione.- risponde subito l’Uomo Collettivo-E,
oltre a comandare la nuova incarnazione di China Force, dirige un progetto
militare segreto che si trova in una struttura altrettanto segreta nota come
Piramide.-
Improvvisamente
Emil Blonsky ha un’altra violenta fitta alla testa e, incapace di trattenere un
urlo, si accascia al suolo.
-Cosa succede al vostro
amico?- chiede l’Uomo Collettivo.
Nemmeno
gli altri hanno una risposta a questa domanda.
-Tranquilli, ora sto bene, è
stato solo… un istante di dolore.- li rassicura Blonsky.
-Aspettate, ora lo
riconosco!- si fa avanti lo Spirito del Popolo -Ho visto un file su di lui quando
ero nell’Intelligence militare. Si tratta di una spia, Emil Blonsky.-
-Hai una ottima memoria per
avermi visto solo su un rapporto.- ribatte l’altro.
-Ho una memoria fotografica
e quel rapporto diceva che eri morto negli Stati Uniti.-
-Sei stato nell’Intelligence
militare… ma a quanto pare è proprio l’intelligenza che ti manca.-
Spirito
del Popolo scatta in avanti, ma Sisma, coi suoi possenti muscoli, riesce a
bloccarlo.
-Chiedo scusa per la
maleducazione di Blonsky.- cerca di placare gli animi Vanguard -Però c’è una
cosa che non ci torna. Sapete chi c’è dietro tutto questo, dove si trova mia
sorella e penso anche cosa voglia questo uomo misterioso da lei. Insomma,
sapete fin troppo per quanto mi riguarda. E non posso fare a meno di chiedermi
il perché.-
-Mi sembra giusto.- dice
l’Uomo Collettivo -Anche se la verità è abbastanza evidente. Siamo riusciti a
infiltrare una spia nel progetto della Piramide, una spia che in questi mesi ci
ha passato informazioni vitali, in attesa del nostro attacco definitivo. Solo
che ormai i nodi stanno venendo al pettine e questa spia sta rischiando molto.
Sta rischiando la sua stessa vita.-
-Sembri davvero avere a
cuore il suo destino.-
-Non potrebbe essere altrimenti,
Vanguard: è mio fratello.-
CONTINUA
NOTE A MARGINE
A dire il vero, non ce ne sono molte.
1)
L’Uomo Collettivo è una creazione di Bill Mantlo & Sal
Buscema ed è apparso per la prima volta su Incredible Hulk Vol. 1° #250 datato
agosto 1980.
2)
Sisma è stato creato da Fabio Volino e Mickey su WorldWatch
#14.
3)
Spirito del Popolo è stato creato da Carlo Monni su Marvel
Knights #11.
4)
Questa storia si svolge
prima di Marvel Knights #61, di Vendicatori #89 e di Vendicatori Segreti
#20, pertanto possiamo considerare questo ritorno di Ultron cronologicamente
precedente a quello di Vendicatori #94/96.
Al
prossimo episodio.
Carlo (anche a nome
di Fabio)
[1] Avanzate Idee di Distruzione.
[2] Su Deadpool #0.2
[3] Federal'naya Sluzhba
Bezopasnosti. Servizio di Sicurezza Federale.
[4] Sluzhba Vneshney Razvedki, Servizio Informazioni dall’Estero.
[5] Glavnoye Razvedyvatel'noye Upravleniye. Direzione Principale Informazioni, il servizio segreto militare russo.
[6] E noi che abbiamo letto
Marvel Knights #61 sappiamo che è proprio quello che accadrà.
[7] Nell’episodio #39.
[8] Ovvero il Servizio di
Intelligenze interna ed esterna della Repubblica Popolare Cinese.
[9] Le forze speciali
dell’Esercito e Marina Russi ma anche del F.S.B., S.V.R. e Ministero
dell’Interno.